Il prossimo 17 gennaio si celebrerà la Giornata Internazionale della Pizza, piatto icona della cucina italiana e, soprattutto, partenopea, nel mondo.

Ad oggi la pizza non è più soltanto icona del pasto “mordi e fuggi”, ma anche di convivialità tra amici e di ricette gourmet innovative e originali: oltre ai diversi stili di cucina e tipologie di dieta, la pizza è un piatto che accomuna ormai tutto il mondo, da oriente a occidente. Se il motivo per cui festeggiare la pizza sembra chiaro a tutti, perché, invece, la data ricade proprio il 17 gennaio?

Questa data è infatti quella dell’ingresso ufficiale dell’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco, avvenuta nel 2018, giornata scelta appositamente in quanto è anche la celebrazione di Sant’Antonio Abate, il protettore dei pizzaioli. In realtà, a Napoli, il 17 gennaio era già la giornata dedicata alla pizza da molto tempo: già dai primi anni del ‘900, in occasione di questa data, i pizzaioli terminavano prima il loro duro lavoro per dedicarsi alla famiglia e alle tradizioni.

Per tutti coloro che vorranno festeggiare questa giornata come si deve, c’è l’imbarazzo della scelta: il bello della pizza è che può essere replicata facilmente a casa, tutto ciò che serve sono gli ingredienti giusti e… tanta fantasia! La qualità dei condimenti che si desidera utilizzare è alla base, anche la pizza più semplice e classica può infatti diventare un vero e proprio piatto da leccarsi i baffi, l’importante è utilizzare gli ingredienti giusti. Ecco quindi la nostra proposta per una pizza margherita indimenticabile!

Partiamo dall’impasto, per il quale si fa presto a dirsi composto da acqua, farina, sale e lievito: dietro a questi ingredienti si nasconde infatti un mondo, composto da un’ampia varietà di soluzioni e alternative per trovare il proprio personale mix perfetto. La farina ideale per l’impasto per la pizza è la Manitoba, da mixare con farine dal gusto deciso e perfette per i lievitati come quella di grano duro di Tumminia proposta da Molini dal Ponte, di origine biologica e di produzione siciliana. Come lievito, è consigliabile utilizzare il lievito di birra fresco in panetti, ma ad oggi sono presenti in commercio soluzioni specifiche per la pizza come il lievito Paneangeli (che ne produce addirittura di due tipi, in base all’altezza e friabilità della pizza che si intende preparare).

Pensiamo adesso al condimento. Per una margherita top, si sa, i protagonisti assoluti sono la mozzarella e il pomodoro, simbolo dell’assolata abbondanza partenopea, che ovviamente devono essere di ottima qualità, per una resa perfetta. Di datterino, di ciliegino , classica o di piccadilly, di passate di pomodoro ce n’è un’infinità di tipi, spaziando dalle più tradizionali a quelle biologiche (di Alce Nero, per esempio) o di produzione regionale, come nel caso delle Agromonte o della Masseria Raciti. Per quanto riguarda la mozzarella, invece, il bivio consiste nella scelta tra mozzarella tradizionale o originale di bufala, e anche in questo caso ci sono diverse opzioni, come le mozzarelle di origine campana Barlotti o Garofalo, disponibili pure nella variante senza lattosio, oppure le biologiche di Occhipinti. Piccolo trucchetto: per evitare che la mozzarella si disfi in forno, lasciarla sgocciolare almeno un’oretta prima di condire la pizza, che dovrà già essere a metà cottura.

Concludiamo la nostra pizza Margherita con i tocchi finali: un filo di olio extravergine di oliva di altissima qualità come quello biologico e IGP Barbera Giardini di Carlo, e l’immancabile fogliolina di basilico, preferibilmente proveniente da agricoltura biologica dato che andrà gustata a crudo.

Manca ancora qualche giorno alla Giornata Internazionale della Pizza, quindi perché non celebrarla ricreando la propria pizza preferita?