Farina di castagne: oltre la tradizione
Al giorno d’oggi la farina di castagne è un ingrediente alternativo capace di rendere originale i piatti che richiedono l’utilizzo della farina classica ma, in passato, tale scelta è stata dettata dalla necessità di trovare una materia prima più economica e maggiormente reperibile.
Risale, infatti, alla Toscana del 1300 la scelta di coltivare le castagne in maniera intensiva al fine di ricavarne la farina e far fronte alle carestie derivanti dalla peste, motivo per cui molte pietanze che prevedono l’utilizzo della farina di castagne derivano dalla tradizione del centro Italia. Ad oggi la farina di castagne può essere utilizzata in materia efficace anche nel caso di regimi dietetici alternativi, come nel caso della celiachia, in quanto priva di glutine.
Basta aggiungere un pizzico di sale e di acqua alla farina di castagne per creare un impasto versatile, perfetto per essere impiegato sia per dolci che per salati, di diverso genere. Con tale ingrediente è infatti possibile fare della pasta fresca, perfetta per quei sughi che necessitano di un po’ di carattere “ruvido” in più, degli gnocchetti oppure essere inserita in minestre e zuppe per fare da saporito addensante.
Con la farina di castagne è anche possibile dedicarsi ai lievitati, come il pane o le basi per pizze e focacce, idea originale per degli aperitivi sfiziosi oppure, con l’aggiunta di uvetta e pinoli, per piccoli bocconcini al confine tra dolce e salato.
Andando al dolce, l’impiego della farina di castagne va oltre al semplice castagnaccio: torte, muffin e persino pancake possono essere realizzati in questo modo alternativo, particolarmente vincente nel caso di diete specifiche o che non prevedono presenza di glutine, fattispecie nelle quali i dolci risultano spesso penalizzati.
Ma come si realizza la farina di castagne? Questo ingrediente può essere realizzato anche a casa: sarà necessario sbollentare a lungo le castagne, poi sbucciarle e lasciarle “asciugare” cuocendole in forno. Una volta pronte, potranno essere frullate in base al grado di finezza che si desidera ricavare per la propria farina, che poi potrà esser conservata in barattolo per un paio di mesi