La vigilia di Capodanno si avvicina e, indipendentemente dai programmi e dalle organizzazioni del Cenone, una cosa è certa: non possono mancare cotechino e lenticchie!
Secondo tradizione, infatti, questa portata è quasi d'obbligo sia nelle occasioni più intime sia nelle feste più affollate, ma perché? Scopriamolo insieme.

Questa usanza risale addirittura agli Antichi Romani, che già all’epoca usavano gustare portate a base di lenticchie nelle occasioni speciali. Questo legume veniva già ritenuta simbolo di buon auspico e di ricchezza, motivo per cui veniva anche considerata un regalo portafortuna. Nel medioevo, invece, fa la comparsa accanto alle lenticchie il cotechino, salume ricco, grasso e gustoso, un vero e proprio piatto delle Feste. Si narra che, intorno ai primi decenni del 1500, vi fosse l’usanza di macellare i suini per il giorno di Santa Lucia, in modo tale da avere pronto il cotechino per il Capodanno.

Ad oggi è sicuramente più semplice e rapido acquistare un cotechino già pronto, e nei supermercati questi genere di prodotto comincia a fioccare durante il periodo natalizio: sono molti i marchi eccellenza nel settore dei salumi che lo propongono, come Fini, Levoni o Negroni, che prevedono anche l’alternativa zampone (lo zampone si differenzia dal cotechino per l’involucro esterno che, come dice la parola stessa, non è di budello ma consiste nella zampa del suino). Per quanto riguarda le lenticchie, per chi ha tempo può optare per quelle secche della grande distribuzione, biologiche o del territorio, come nel caso delle lenticchie di Ustica o Pantelleria, oppure si può valutare un’opzione più rapida come quelle già lessate. 

Per chi desidera invece un’alternativa originale che rimandi sempre alla tradizione, perché non servire durante la cena di Capodanno degli snack alle lenticchie come le chips Sarchio, oppure delle casarecce a base di lenticche, di Terravecchia? L’effetto sorpresa è assicurato!