World Food Day: qualità e sostenibilità
Forse non tutti sanno che ogni anno, il 16 ottobre, viene celebrata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, in occasione dell’anniversario della fondazione della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, avvenuta in questa data nel 1945.
L’istituzione di tale giornata, fondata nel 1979 e riconosciuta da oltre 150 nazioni, ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione mondiale nei confronti di tematiche calde come la povertà, la fame e la malnutrizione nel mondo, affrontando punti centrali nel settore dell’alimentazione mondiale come la sicurezza alimentare, la qualità del cibo e lo spreco, incitando le persone ad agire contro questi problemi, ognuno nel suo piccolo.
Essendo tematiche ampie e complesse, ogni anno la FAO stabilisce il focus dell’edizione corrente del World Food Day, che per quest’anno ruota intorno alle azioni da poter intraprendere per incrementare la qualità del cibo che viene prodotto, sia dal punto di vista nutrizionale sia di sostenibilità ambientale.
In questo settore la diffusione su larga scala di prodotti biologici va incontro a questa tendenza: sono tanti, ormai, i marchi in commercio che propongono cibi biologici o linee interamente bio, andando così incontro non soltanto a specifiche esigenze nutrizionali ma anche a chi desidera intraprendere una dieta giornaliera dall’impronta genuina e dal basso impatto ambientale: tutto ciò che reca la dicitura “bio”, infatti, contiene almeno il 95% di ingredienti biologici, prodotti o coltivati con tecniche certificate, prive di sostanze chimiche e con sistemi di lavorazione a ridotto impatto ambientale. Così come già approfondito parlando delle colazioni bio, ci sono dei brand specifici interamente legati all’alimentazione biologica, come nel caso di Alce Nero, Vivibio o Rigoni di Asiago, ma anche altri settori propongono soluzioni ecosostenibili, come nel caso dei detergenti Winni’s.
In questo ambito è importante tenere in considerazione anche le produzioni regionali, che spesso propongono non soltanto alimenti d’eccellenza a km 0 ma anche biologici: prendendo ad esempio il territorio siciliano, possiamo citare le creme spalmabili Damiano (prodotte nel messinese) o della pasta Terre di Entella, della Valle del Belice. Alcune delle eccellenze regionali siciliane, inoltre, sono anche Presidio Slow Food: rientrano così in questo ambito alcuni tra i legumi migliori siciliani, come le lenticchie di Ustica e di Villalba, il fagiolo badda di Polizzi Generosa o il cosaruciaru di Scicli, le fave di Leonforte; oppure l’aglio rosso di Nubia, il peperone di Polizzi Generosa, il suino nero dei Nebrodi, la vastedda del Belice e il delizioso miele prodotto dall’ape nera sicula.
Slow Food è un movimento culturale internazionale che si pone l’obiettivo di promuovere la cultura dell’alimentazione nella sua accezione più genuina, con un impegno importante nei confronti della difesa della biodiversità e del mantenimento delle tradizioni agricole ed enogastronomiche di tutto il mondo, orientamento che ben si combina con i valori portati avanti dalla Fao nell’ambito della Giornata Internazionale dell’Alimentazione.